Bau boys - La storia di Flipper
(scarpe da ginnastica per un pollo)
Flipper è un gallo che, scampato al rituale ebraico del Kapparot, ha trovato rifugio presso il Woodstock Farm Animal Sanctuary. Flipper presentava però dei problemi di circolazione sanguigna alle zampe che gli hanno fatto perdere gli artigli impedendogli di muoversi, i responsabili del santuario gli hanno così costruito un bel paio di scarpe da ginnastica per permettergli di tornare a scorazzare liberamente!
Secondo una consuetudine tramandatasi attraverso le generazioni, alla vigilia dello Yom Kippur il giorno più santo nell’ebraismo, in cui si celebra la festa del Gran Perdono gli ebrei religiosi danno vita alla cerimonia del Kapparot, l’espiazione.
Si ritiene che facendo roteare un pollo vivo, recitando al contempo una benedizione, attorno alla testa di una persona, i peccati di quest’ultima vengano trasferiti all’animale. Quando il pollo viene macellato, lo sgorgare del suo sangue rappresenta simbolicamente l’espiazione dei peccati del fedele, che può così presentarsi puro davanti a Dio nelle 25 ore di digiuno e preghiera a cui si dedicherà durante il giorno di Yom Kippur. Le carni delle migliaia di polli che vengono sgozzati ritualmente ogni anno -o i soldi ricavati dalla loro vendita- sono poi offerte ai poveri.
Il rituale del Kapparot ha oltre 800 anni, ma mentre la maggior parte degli ebrei religiosi ne esegue una versione che non prevede l’uso di animali, tra gli ebrei ultra-ortodossi la sua formula tradizionale è ancora praticata, nonostante le voci critiche sempre più numerose che si sono levate per metterla in discussione, tra cui anche quelle di diversi rabbini che la definiscono una forma di crudeltà nei confronti degli animali, che oltretutto violerebbe le leggi ebraiche concernenti la cura e la macellazione degli animali.
Fonti: blog.panorama.it/ e CCTV for ALL Slaughterhouses
Abbiamo parlato di altri rituali religiosi e tradizioni popolari qui!
Una storia bellissima è anche quella dell'oca bionica Ottorino
Secondo una consuetudine tramandatasi attraverso le generazioni, alla vigilia dello Yom Kippur il giorno più santo nell’ebraismo, in cui si celebra la festa del Gran Perdono gli ebrei religiosi danno vita alla cerimonia del Kapparot, l’espiazione.
Si ritiene che facendo roteare un pollo vivo, recitando al contempo una benedizione, attorno alla testa di una persona, i peccati di quest’ultima vengano trasferiti all’animale. Quando il pollo viene macellato, lo sgorgare del suo sangue rappresenta simbolicamente l’espiazione dei peccati del fedele, che può così presentarsi puro davanti a Dio nelle 25 ore di digiuno e preghiera a cui si dedicherà durante il giorno di Yom Kippur. Le carni delle migliaia di polli che vengono sgozzati ritualmente ogni anno -o i soldi ricavati dalla loro vendita- sono poi offerte ai poveri.
Il rituale del Kapparot ha oltre 800 anni, ma mentre la maggior parte degli ebrei religiosi ne esegue una versione che non prevede l’uso di animali, tra gli ebrei ultra-ortodossi la sua formula tradizionale è ancora praticata, nonostante le voci critiche sempre più numerose che si sono levate per metterla in discussione, tra cui anche quelle di diversi rabbini che la definiscono una forma di crudeltà nei confronti degli animali, che oltretutto violerebbe le leggi ebraiche concernenti la cura e la macellazione degli animali.
Fonti: blog.panorama.it/ e CCTV for ALL Slaughterhouses
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